L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica sistemica che colpisce le articolazioni che, nella sola Italia affligge l’1% della popolazione.
Sì, ben 400.000 persone ne soffrono ed è una malattia che non fa differenze di sesso, di età, di ceto sociale, anche se l’incidenza per le donne è più alta rispetto agli uomini.
La AR è una malattia completamente invalidante nei casi più gravi, che provoca dolore, tumefazione articolare e deformità articolari tali da poter comportare la progressiva perdita delle proprie capacità funzionali, rigidità mattutina prolungata ed è capace da sola di compromettere la qualità della vita del paziente in tutti gli ambiti.
La cannabis terapeutica si sta affermando sempre più come un potenziale trattamento per l'artrite reumatoide (AR) efficace.
A oggi, non esiste ancora una cura specifica per l'AR, nonostante sia essenziale sviluppare trattamenti che aiutino a ridurre i sintomi e a migliorare la qualità di vita dell'individuo che ne è affetto.
Sebbene gli esperti non comprendano appieno l'esatto meccanismo con cui la cannabis medica agisce per alleviare i sintomi dolorosi dell'AR, alcune prove suggeriscono che questo rimedio può essere davvero efficace.
Fino a poco tempo fa, lo status legale della cannabis terapeutica ha limitato il numero di studi sui suoi benefici per la salute, ma ora la ricerca, in particolare la ricerca mondiale, è pronta.
La AR è una malattia autoimmune, il che significa che il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule sane.
I danni che ne derivano causano infiammazioni nelle aree colpite, che spesso sono proprio le articolazioni a essere compromesse anche in maniera grave.
Studi effettuati sugli animali del 2021 dimostrano che alcuni composti della cannabis, tra cui il cannabidiolo (CBD), il cannabigerolo (CBG) e una combinazione di CBD e delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), possono ridurre in modo consistente le citochine pro-infiammatorie (le molecole che guidano appunto il processo infiammatorio).
Gli stessi studi, tuttavia confermano che il THC, da solo, non ha questo effetto ed è bene ricordare che l’erba light ha una percentuale di THC, il componente psicotropo della cannabis, impercettibile (dallo 0.2% allo 0.5%) ed è quindi priva di questo composto che favorisce solo lo sballo.
In un altro studio del 2021, condotto questa volta su pazienti affetti da artrite reumatoide conclamati, i ricercatori hanno esaminato gli effetti della cannabis medica su un campione di 319 uomini e donne.
Con l’aiuto di questionari per valutare come l'uso di cannabis medica influisse sul dolore e sulla qualità del sonno dei partecipanti, il team di esperti è giunto alla conclusione che la cannabis terapeutica aveva un effetto favorevole su questi parametri.
È bene ricordare che il Sativex è un farmaco a base di cannabis che contiene di fatto sia CBD e THC e studi già nel lontano 2006 dimostrarono la sua efficacia rispetto al placebo.
Nonostante questo, la FDA (Food and Drug Administration) non ha mai dato il consenso alla sua commercializzazione negli Stati Uniti, per essendoci diversi studi paralleli che dimostrano come l’uso dei cannabinoidi sia sicuro e “modestamente efficace” per il dolore cronico non correlato al cancro.
Per fortuna, almeno in questa parte del mondo, abbiamo la possibilità di utilizzare tranquillamente e liberamente la cannabis light e poter usufruire dei benefici che il CBD, prodotto naturale, è in grado di offrirci.
Premesso che è bene sempre rivolgersi al proprio medico di fiducia per confutare quanto di seguito affermato, il principale beneficio della cannabis terapeutica e dell’erba light per le persone affette da artrite reumatoide è da riscontrare nel fatto che, questa pianta riesce ad alleviare il dolore cronico, e più di 10.700 studi oggi dimostrano come la cannabis e i suoi composti alleviano efficacemente questo sintomo significativo della AR.
Se ciò non bastasse, però, c’è un altro aspetto da considerare per chi è affetto da artrite reumatoide: la sua salute mentale.
Chi è affetto da artrite reumatoide ha certamente una qualità di vita spesso pessima, tant’è che circa il 30% dei pazienti affetti da questa malattia sviluppa la depressione entro 5 anni dalla diagnosi, con una quota significativa (20%) che soffre anche d’ansia.
La cannabis e l’erba light possono alleviare anche queste sintomatologie.
Ci sono molti studi seri che lo dimostrano, come ad esempio una revisione del 2017 che ci porta a concludere che l’utilizzo dalla cannabis aiuta ad alleviare sia la depressione sia casi di PTSD (stress post-traumatico) come anche l’ansia sociale.
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Con la cannabis light, inoltre, otterrai tutti i benefici del CBD senza l’effetto psicotropo del THC perché a te serve un rimedio non qualcosa di ricreativo.
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