I disturbi legati al sonno appaiono in costante crescita in Italia secondo l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e, un Italiano su 3, dorme troppo poco rispetto alla media delle 7 ore sufficienti per avere una vita sana. Uno su 7, invece, dorme male ed ha problemi conclamati d’insonnia.
Il mercato, oggi più che mai, offre tantissimi prodotti per combattere questa che sembra essere una vera e propria malattia sociale.
Dormire poco o addirittura passare le notti in bianco comporta tantissime conseguenze come molti sanno.
Difficoltà nella concentrazione, minore capacità d’apprendimento, perdita di memoria, alterazione della capacità decisionale sono solo alcune delle conseguenze.
Senza dubbio è l’aspetto relazionale a essere maggiormente investito dalla privazione del sonno ed è facile riscontrare che, chi dorme poco e/o male, è più predisposto per avere cattivo umore, irritabilità ma anche conseguenze fisiche come tremori e visi pallidi e gonfi.
Ovviamente queste solo alcune delle conseguenze.
È stato dimostrato che l’insonnia cronica influisce con il corretto funzionamento del cuore e del tessuto celebrale danneggiando la memoria a breve termine.
Sono tanti gli scienziati che affermano, poi, che la privazione del sonno comporta anche l’aumento dell’appetito e la conseguente predisposizione all'obesità e, ultimo ma non ultimo, vada a incidere anche sula fertilità maschile essendo strettamente correlata alla diminuzione degli spermatozoi.
Esistono tantissimi metodi naturali per combattere la perdita di sonno e l’uso della camomilla, della melissa, della passiflora possono rappresentare delle valide alternative all’uso di prodotti chimici da banco.
Tuttavia, come affermato da chi consuma Marijuana a questo scopo, la cannabis aiuta a combattere l’insonnia in modo efficace e, la cannabis light, ricca di cannabidiolo, è una validissima alternativa se desideriamo dormire meglio senza effetti psicotropi.
Moderne ricerche affermano che il CBD può avere un impatto per nulla trascurabile sul miglioramento del sonno.
Il THC, di contro, può diminuire il tempo necessario per addormentarsi (latenza del sonno), ma può compromettere la qualità del sonno stesso a lungo termine sopprimendo il sonno a onde lente.
È interessante notare che i cannabinoidi sintetici, tra cui il nabilone e il dronabinolo, possono avere benefici a breve termine per l'apnea del sonno grazie all'impatto sulla serotonina, combattendo quindi l’insonnia.
Questo potenziale impatto richiede certamente ulteriori studi, visto che attualmente non sono disponibili farmaci per il trattamento di questa condizione ma solo terapie a pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP) o con l'uso di un apparecchio orale.
È stato dimostrato anche come il CBD sia in grado di sopprimere il sonno REM.
Questa potrebbe essere una notizia fantastica per chi non riesce a dormire a causa d'incubi notturni.
Il nabilone sintetico è in grado, poi, di agire direttamente sul dolore cronico e quanta gente conosciamo che non riesce a dormire per via dei dolori?
Secondo il SICAM, società scientifica senza scopo di lucro, dedita ad attività di formazione professionale e ricerca, poi, c'è un altro aspetto molto importante correlato all’uso della Marijuana per combattere l’insonnia da non sottovalutare, collegato alla sicurezza.
Con l'uso della Marijuana per combattere la perdita di sonno non ci sono state negli anni segnalazioni di sovra dosaggio con cannabinoidi e le complicazioni ulteriori sono limitate, questo può davvero aprire nuove strade, tanto che gli studi sugli effetti della cannabis sono sempre più importanti.
La correlazione tra Marijuana e insonnia e l’uso dei suoi componenti specifici per combattere questa malattia è cosa nota nell’ambiente medico e le ricerche ufficiali partono già dal 1975.
Oggi sappiamo che la Marijuana può davvero combattere l’insonnia in quanto:
Gli effetti sul sonno della somministrazione di THC sono molto simili a quelli indotti dal litio. (studio del 1976 di Feinberg I et Al.).
Con 160 mg di cannabidiolo si riesce a dormire meglio. (studio del 1981 Carlini E. A, Cunha J. M.)
L'anandamide aumenta in modo sorprendente il sonno ad onde lente e il sonno a movimenti rapidi degli occhi (REM) a scapito della veglia. (studio del 1998 Murillo-Rodriguez E. et Al.).
La cannabis è stata percepita come un "grande sollievo" in generale, inclusi dolori di artrite, depressione, dolore cronico, nausea persistente e insonnia. La cannabis era anche generalmente percepita come superiore ad altri farmaci in termini di effetti indesiderati ed entità del sollievo fornito. (studio del 2005 Swift W, Gates P, Dillon P).
Più alte concentrazioni serali di THC e 11-OH-THC (metabolita attivo) erano significativamente associate a una latenza del sonno più breve, a una minore difficoltà ad addormentarsi e a un maggiore sonno durante il giorno successivo. (studio del 2013 Gorelick D.A et Al.).
Circa due terzi dei pazienti hanno ridotto l'uso di farmaci anti-ansia (71,8%), emicranici (66,7%) e sonno (65,2%) in seguito a cannabis medica. In conclusione, la maggior parte dei pazienti ha riferito di usare meno oppioidi e meno farmaci per trattare l'ansia, l'emicrania e il sonno dopo l'avvio della cannabis medica. Una porzione più piccola usava meno antidepressivi o alcol. (studio del 2017 di Piper B.J et Al.).
Ovviamente sono solo alcuni degli studi condotti, tanti altri sono stati fatti e molti si stanno concludendo in questo periodo.
La Marijuana può, quindi, davvero combattere l’insonnia, è qualcosa di dimostrato.
Ti ricordiamo, come sempre che, se hai casi d'insonnia transitoria o cronica è bene parlarne con il tuo medico.
La nostra Cannabis light, come tutte le altre del resto, pur rispettando i parametri THC richiesti per legge, se consumata diversamente da quanto prescritto sulla confezione, produce lo stesso odore della marijuana oltre che avere lo stesso aspetto di un comune spinello.
Il consumo della cannabis è illegale.
È ovvio che all’interno delle tue mura domestiche tu possa fare ciò che desideri, ma ti consigliamo vivamente, fino a quando questo vuoto normativo c’è e sussiste, di rispettare le prescrizioni almeno in pubblico.
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